L’attività fisica per bambini, adolescenti e adulti affetti da autismo
Attività fisica e autismo possono convivere anzi, come vedremo, sono tanti i benefici psicofisici.
In innumerevoli ricerche e studi abbiamo trovato tantissime prove che attestano il beneficio dell’attività fisica per le persone affette da autismo.
Prima di vedere però gli studi che riguardano l’autismo, vedremo uno studio molto interessante sui bambini obesi.
Il motivo per qui ci interessa questo studio è in primis perché vista la natura del disturbo è difficile replicare una ricerca simile alle persone affette da autismo.
Senza aver fatto una ricerca che include tutta la bibliografia sull’argomento credo che trovare dati simili sia molto difficile. Un altro motivo per cui ci interessa questa ricerca è l’obesità.
In effetti osserviamo spesso che bambini affetti da autismo (ma anche da altri disturbi) tendono ad acquisire peso con il tempo.
Attività fisica e autismo: lo studio sull’allenamento quotidiano per i bambini
In base allo studio di L. Davis e collaboratori: l’allenamento quotidiano per i bambini obesi per 40 minuti e per più di tre mesi, ha portato cambiamenti molto significativi sia a livello di prestazioni a scuola sia a livello cerebrale.
I bambini hanno mostrato un notevole miglioramento sia nei calcoli matematici, che nella capacità di pianificazione del comportamento (funzioni esecutive), dimostrano inoltre un miglioramento anche a livello:
- relazionale;
- comportamentale;
- di controllo degli impulsi.
È stata riscontrata anche una minore attivazione delle aree del lobo occipitale e una maggiore attivazione alle aree prefrontali.
Queste aree sono correlate alla pianificazione del comportamento, al rimandare la gratificazione, al controllo degli impulsi e in processi top down, queste aree del nostro cervello esercitano un controllo degli impulsi più primitivi, da cui deriva la nostra impulsività.
Attività fisica e autismo: quali gli effetti positivi?
Nello studio di cui sopra è stata anche dimostrata la correlazione “dose response” tra attività fisica e questi cambiamenti. Questo significa che il miglioramento è proporzionale alla frequenza dell’attività fisica.
Gli stessi risultati sono supportati anche da un grande numero di ricerche.
Una delle prime metanalisi (A. Meijer e collaboratori) e studi sperimentali randomizzati hanno quantificato gli effetti che ha l’attività fisica sulle strutture cerebrali e sulla funzione neurofisiologica del cervello dei bambini.
Come abbiamo accennato in precedenza le stesse ricerche ambientate nell’ambito della popolazione delle persone affette da autismo incontrano certe difficoltà a causa della natura intrinseca di questo disturbo.
Motivo per cui una grande parte degli adolescenti con ASD (Autism Spectrum Disorder) non sodisfa i criteri per una attività fisica quotidiana.
Studi su attività fisica e autismo
Nonostante quanto detto sopra in uno studio di N. Zarrett, hanno analizzato (19 studi) l’effetto dell’attività fisica per gli adolescenti con ASD.
Le conclusioni di questa rivista supportano i:
benefici (da moderati a forti) relativi allo sviluppo motorio, alla forma fisica e alla diminuzione dei comportamenti ripetitivi, stereotipati e autolesionistici. Inoltre, emergono risultati positivi a livello emotivo e di interazione sociale.
In alte dimensioni però non abbiamo gli stessi risultati.
Per esempio, la presente revisione ha rivelato prove minime di aumenti delle prestazioni cognitive per gli adolescenti, ma
alcune prove per miglioramenti nella funzione esecutiva
Ad esempio:
- memoria di lavoro
- controllo/attenzione cognitiva
- definizione degli obiettivi
così come alcune prove per i benefici correlati all’autoregolazione (p. es., diminuzione dell’aggressività e comportamenti dirompenti).
Tuttavia, è vero che l’adolescente con ASD ha difficoltà tali che non gli permettono di svolgere una attività fisica come una leggera corsa, ma ci sono anche altri metodi.
In questi casi il metodo più promettente per includere gli adolescenti con ASD in una attività fisica sembra essere l’insegnamento strutturato di attività per loro interessanti, in cui possono trarne divertimento o trovarle istruttive.
Parliamo quindi di costruzioni artigianali che richiedono una certa attività fisica o giochi di modellamento o di assemblaggio di cubi ecc.
Attività fisica e autismo durante la pandemia da Covid-19
Un altro ostacolo è di tipo logistico, infatti la presenza del Covid-19 ha cambiato radicalmente le nostre vite.
Centri sportivi, parchi e scuole sono chiuse nella maggior parte dei paesi.
In questo contesto, stare a casa per molto tempo rende difficile la continuità delle varie attività e ancor di più si presenta come una sorta di barriera insuperabile per le persone con bisogni speciali come i Disturbi dello Spettro Autistico (ASD).
Come svolgere l’attività fisica giornalmente?
Innanzitutto, dobbiamo delineare la durata e il tipo di attività fisica da svolgere ogni giorno.
Questo dipende ovviamente dall’età e dello stato di salute dei bambini con ASD e degli altri membri della famiglia (genitori e fratelli) che possono partecipare alle attività.
Esercitandosi per almeno 20 minuti ad alta intensità o 30 minuti a intensità moderata ogni giorno ci possono essere delle valide opzioni.
Importante è anche sottolineare che per la sicurezza della persona affetta da autismo occorre necessariamente anche una valutazione medica.
Nello specifico: preparare il terreno con immagini di vari sport
L’ispirazione è molto importante, perciò, inizieremo con il rendere la stanza del bambino, un luogo accogliente e di inspirazione, utilizzando ad esempio oggetti come poster di atleti o immagini di vari sport, accompagnate da narrazioni e storie in modo da incuriosire e attirare l’interesse dell’interlocutore.
È fondamentale trovare una attività che piace all’interessato/a. Si procede dunque, scegliendo un’attività su misura all’ambiente creato (es.: bowling-stanza ampia che simula il luogo ricreativo in questione).
Attività fisica e autismo: la sicurezza è fondamentale durante lo svolgimento dell’attività fisica
Se si tratta per esempio di un luogo chiuso dobbiamo renderlo sicuro rimuovendo oggetti che possono essere pericolosi durante l’attività fisica.
Per intenderci oggetti fragili come vasi o piccoli tavolini che saranno di ostacolo, andranno rimossi.
Dobbiamo inoltre assicurarci che ci sia un costante ricambio dell’aria.
Serve una certa sensibilità nel captare i momenti in cui l’individuo necessiti di una pausa, perché altrettanto importante è fare una pausa con loro.
La famiglia deve essere coinvolta
La famiglia deve essere disposta a essere coinvolta nelle attività.
Gli studi dimostrano che se la partecipazione attiva dei genitori non viene raggiunta nelle applicazioni educative offerte ai bambini con ASD, le attività non raggiungeranno gli obiettivi prefissati.
Pertanto, il coinvolgimento attivo della famiglia con i bambini con ASD nelle pratiche durante la quarantena può avere un effetto che può aumentare l’efficienza delle pratiche.
I famigliari o un’altra figura come un educatore o uno psicologo è volta a dirigere la loro attenzione sull’attività e spiegarne le regole.
Prima di iniziare serviranno semplici movimenti di riscaldamento.
L’approccio olistico e la sensazione del vincitore
Questo significa che dobbiamo considerare diverse attività fisiche, che dovrebbero creare un’atmosfera di gioco e dunque dobbiamo anche dare loro la possibilità di essere vincitori oppure si rischia la perdita d’interesse.
Diventano pertanto importanti questi tre verbi:
- incoraggiare
- riconoscere
- ricompensare
Di cruciale importanza sono la ricompensa, il riconoscimento e l’incoraggiamento dell’individuo con ASD.
Per esempio, durante una vittoria è molto importante che la famiglia loda, applaudisca ed esprima la sua gioia.
Questo comportamento darà motivazione alla persona (bambino, adolescente o adulto con ASD) e aumenterà la probabilità che essa continui questo tipo di attività.
Che tipo di attività fisiche si possono fare anche in casa?
In un articolo alcuni studiosi americani (E. Yarımkaya e collaboratori), portano l’esempio del bowling.
In questo caso, i genitori insieme al figlio hanno deciso di giocare a bowling.
In primo luogo, hanno organizzato l’ambiente e hanno adottato misure di sicurezza, poi hanno posizionato dieci bottiglie d’acqua vuote a una certa distanza e hanno spiegato ai loro figli le regole del gioco.
Dopo aver fatto un piccolo riscaldamento i genitori hanno iniziato a giocare con i propri figli, attirando la loro attenzione sul gioco in modo divertente e con la partecipazione di altri membri della famiglia come spettatori.
Step come il riscaldamento, in questo caso possono essere sostituiti con il ballo se per la persona con ASD risulti un’attività divertente.
L’attività fisica è fondamentale per tutti coloro che la possono praticare e le persone con ASD non sono un’eccezione a questa regola. Sperimentare, sperare e aprirsi a nuove possibilità non è da temere.
In conclusione: alla luce delle sopra descritte evidenze scientifiche, con cautela e responsabilità, vi invito a valutare lo sport come un valido strumento volto al miglioramento delle vostre vite.
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