Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), cosa sono?

Disturbi specifici dell’apprendimento: definizione e identificazione delle caratteristiche

I Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) sono definiti come:

Disordini in cui le normali modalità di acquisizione delle competenze sono disturbate fin dai primi stadi di sviluppo. Ciò non in diretta conseguenza di una mancata opportunità di apprendimento, non come risultato di un ritardo mentale e non in conseguenza di alcuna forma di trauma cerebrale o di deficit (ICD-10)

Comunemente i disturbi specifici dell’apprendimento possono interessare una o più aree di apprendimento.

A seconda dell’area interessata sono classificati come:

  • Dislessia
  • Disortografia
  • Discalculia
  • Disgrafia

 

Tabella DSA

 

Caratteristiche dei DSA

Nel descrivere i DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) spesso si pongono in evidenza solo le caratteristiche del deficit, per cui i dislessici non amano leggere, i disgrafici amano disegnare e via discorrendo.

In questo articolo verrà invece preso in considerazione tutto il contesto.

Le caratteristiche dei disturbi divengono problematiche quando ci si imbatte in un divario tra aspettative (del mondo sociale) e performance che l’individuo può effettivamente svolgere.

Come diceva Albert Einstein:

Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido

Le tre principali caratteristiche dei DSA che esplicano la loro azione nell’interazione con il contesto sociale in tutto l’arco di vita, sono le seguenti:

  1. Menomazione nascosta
  2. Alto valore sociale
  3. Elevata comorbilità e variabilità

 

Dislessico? A guardarlo non si direbbe!

I DSA non sono legati a caratteristiche morfologiche, estetiche che permettono di riconoscere i disturbi.

Se vedessi qualcuno che ha difficoltà a leggere gli orari del treno, ad esempio, ti verrebbe da pensare al massimo che non porta gli occhiali, non che ha un disturbo.

Se vedessi un ragazzo con sindrome di Down alle prese con lo stesso compito, penseresti che non ci riesce, piuttosto che pensare che ha dimenticato gli occhiali.

Il rovescio della medaglia!

 

Leggere e scrivere non è semplice!

Saper leggere e scrivere è considerata un’abilità elementare, infatti si insegna a leggere e scrivere all’età di 6 anni.

Tuttavia è un processo complesso che richiede l’integrazione di contenuti su più livelli (memoria, grafica, suono etc).

Perciò, tutt’altro che semplice!

La società contemporanea si basa sulla letto-scrittura.

Lo considera come il canale preferenziale per attingere informazioni ed organizzare.

Basta prendere un treno o un autobus per imbattersi in lettere o numeri.

Queste sono barriere sociali piuttosto comuni che un adulto DSA si trova ad affrontare nella vita quotidiana.

Di fatti queste abilità ritenute semplici sono date per assodate negli adulti ed è impossibile sottrarsi a causa della loro connotazione sociale.

Gli studiosi Masala e Petretto, propongono un confronto con una persona stonata, affermano che questa potrebbe facilmente evitare le situazioni sociali che richiedano di cantare (karaoke, cori etc.), lo stesso non si può applicare per una persona con difficoltà di processamento nelle abilità di lettura, scrittura e calcolo.

 

Ogni DSA è un profilo a sé!

Frequentemente il disturbo di apprendimento interessa più aree (es. dislessia e discalculia, dislessia e disortografia etc.).

Questo rende difficile sia tracciare un profilo definito che identificare degli strumenti compensativi adeguati per tutti.

Inoltre vi è da tenere presente la variabilità individuale. I DSA sono diversi tra di loro. Ogni DSA è un profilo a sé.

Non esistono due dislessici uguali.

 

Tutti gli esseri umani sono per natura diversi e diversificati

Il riconoscimento di questa diversità aumenta la qualità della vita umana.

Chiunque abbia visto più di un bambino nella vita, o abbia figli o nipoti può confermare che i bambini sono completamente diversi tra loro.

Frequentemente questo principio è contraddetto dalla scuola.

Ciò che si insegna a scuola è unico e uguale per tutti spesso anche le modalità sono le medesime per 20 o 25 bambini.

Eppure all’interno di una stessa classe ci sono bambini che apprendono meglio per via visiva mediante immagini, o per via uditiva (con racconti e storie), o per via cinestetica toccando e muovendosi o ancora in gruppo piuttosto che da soli e viceversa.

L’errore più comune è pensare che gli audiolibri o le mappe mentali siano la soluzione per tutti i DSA.

Invece lo strumento compensativo deve essere personalizzato e individualizzato a partire dagli interessi e le potenzialità di chi apprende.

Uno strumento compensativo inadeguato o fornito senza un appropriato addestramento e familiarizzazione, può essere addirittura un ostacolo aggiuntivo anzichè un aiuto.

Anche lo stesso PC esige un certo grado di addestramento per il suo utilizzo, sia da parte del ragazzo che degli insegnati e i genitori o educatori.

D’altronde che senso avrebbe fornire un Pc come strumento compensativo e non saper ricevere o scaricare i file, o ancora più paradossale avere una LIM in classe e non sapere come utilizzarla?!

 

Concludendo

Quando si ha a che fare con DSA è sempre bene avere presente le tre caratteristiche descritte: menomazione nascosta, alto valore sociale ed elevata comorbilità e variabilità.

Adattiamo le risposte e le esigenze a ciascuna persona, facendo in modo da prendere in considerazione quella persona, e non il suo DSA (o quello che noi pensiamo sia!).

 

(Photo da www.artspecialday.com)

 

 

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