“Dopo di Noi” e disabilità
Con l’espressione “Dopo di Noi”, ci riferiamo alla condizione che vive la persona con disabilità dopo la perdita di chi si prende cura di lei.
Perché ne parliamo?
Facciamo luce su questa condizione poiché è una situazione alla quale non si può sfuggire. La persona con disabilità vive maggior parte della vita nella propria abitazione, sostenuta dalla famiglia, che ne assicura diritti e tutele.
Perché è nata la 112, legge del “Dopo di Noi”?
Nel 2016 è stata emanata la legge n. 112, nota come Legge del “Dopo di Noi”. Ha l’obiettivo di tutelare ed assistere i soggetti con disabilità dopo la perdita dei caregivers (spesso, i genitori) con dei programmi specifici di sviluppo delle autonomie e interventi domiciliari creati ad hoc.
Cosa vuol dire?
In primis che la persona con disabilità inizia un percorso nel “Durante Noi” quando con il sostegno dei genitori, è chiamata a lavorare su sé stessa e con la famiglia, per sviluppare competenze che possono poi permetterle di vivere una vita indipendente.
Con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità ratificata in Italia nel 2009, ogni persona ha diritto ad essere valorizzata rispetto le opportunità, le aspettative e i desideri.
Ma cosa propone la legge in concreto?
Attraverso interventi specifici e percorsi creati individualmente rispetto alle richieste del richiedente e della famiglia, si aiuta la persona a sviluppare concretamente la propria autonomia a piccoli passi.
L’autonomia della persona disabile
Il passo culturale è enorme. Molto spesso la famiglia crea uno stato di “protezione” eccessiva verso il proprio caro.
L’autonomia è basata su alcuni importanti principi:
- instaurare relazioni con gli altri
- imparare a gestire e a gestirsi nell’ambiente domestico
- socializzare conoscendo la città
- praticare attività in gruppo
In che modo è possibile tutto ciò? Per raggiungere una vita indipendente, si finanziano dei percorsi e dei programmi di supporto alla domiciliarità che mirano ad eliminare l’istituzionalizzazione (ricovero in strutture), riconoscendo la casa spazio di vita imprescindibile.
La Legge nello specifico per assicurare la fattibilità dei percorsi nel “durante noi” e degli interventi di residenzialità nel “dopo di noi”, introduce diversi strumenti. In primo, la valutazione Multi-Dimensionale e Multi – Professionale ad opera di un’equipe formata da diversi operatori del settore sociale e sempre con l’attiva partecipazione dei familiari, per cui si lavora su diversi domini della vita relativi alla praticità del quotidiano ed alle modalità comunicative della persona. Vi è poi un Budget di Progetto per cui il percorso è sostenuto economicamente da Fondi Regionali; il Progetto di Vita che è creato in maniera specifica rispetto ad ogni situazione presente e la figura del Case Manager che sostiene tutti gli attori curando la realizzazione, il coordinamento e le attività del percorso.
I programmi prevedono l’attiva partecipazione della famiglia e permettono alla persona di autodeterminarsi e di acquisire l’indispensabile libertà di scelta.
Il progetto di vita
Il Progetto di Vita, progetto sulla globalità della persona per il “Dopo di Noi”, è parte integrante di un percorso individuale che si sviluppa nel “Durante Noi” dove, come indica l’espressione, si lavora con la persona ed il suo entourage nel tempo presente per creare le basi di un futuro per un autonomo sviluppo personale. La persona è accompagnata nel percorso, attraverso una progressiva presa in carica, con una valutazione dei supporti e dei sostegni presenti per creare un collegamento fruttuoso tra Enti, famiglia e persona che porti coesione, sviluppo ed equilibrio.
Si permette alle persone con un giusto supporto economico, di poter vivere e conquistare una maggior autonomia tra le mura della propria casa, se ciò non fosse possibile, accedere ad una abitazione che più rispecchia la casa d’origine con un percorso personalizzato ed esperienze abitative di co-housing e gruppi appartamento. Queste ultime soluzioni prevedono ospitalità per massimo cinque persone con spazi accessibili ed ove possibile l’utilizzo di oggetti e mobili propri.
La predisposizione del Progetto va richiesta al Comune in cui si risiede, avviando poi il procedimento con i servizi sanitari e del territorio. A ciascuna Regione italiana viene attribuita una quota di risorse calcolata sulla base dei dati della popolazione regionale e residente nella fascia d’età 18-64, rispetto i dati Istat.
Cosa puoi fare con le risorse messe a disposizione
Dalle Risorse del Fondo possono essere finanziati: programmi di accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare e per la de- istituzionalizzazione; interventi di supporto alla domiciliarità; programmi di accrescimento della consapevolezza, di abitazione, di sviluppo delle competenze per il raggiungimento di un maggior livello di autonomia possibile; interventi di realizzazione di innovative soluzioni alloggiative e di permanenza temporanea in una soluzione abitativa extra-familiare.
Ripartizione del Fondo a livello regionale per il 2019
Questa Legge crea la possibilità concreta di una Vita Indipendente per la persona con disabilità.
Con l’impegno e l’integrazione tra tutti gli attori coinvolti come la famiglia e gli operatori è possibile davvero creare le basi di un futuro autonomo, molti progetti già sviluppati in Italia lo dimostrano.
Bisogna comprendere che il Diritto di ognuno non è un Privilegio per pochi.
Per un maggiore arricchimento dell’argomento, segnaliamo la Guida per il Cittadino “Dopo di Noi” ed un link video, tratto dal Programma televisivo “Attenti al Lupo”, dove la Consigliere Nazionale del Notariato Pierluisa Cabiddu spiega la norma e le relative conseguenze.