Misure e agevolazioni della legge del “Dopo di noi”
La legge del Dopo di Noi 112/2016 è nata per riconoscere una serie di agevolazioni a favore di persone gravemente disabili, che si ritrovano costrette a vivere un futuro incerto dopo la perdita di chi da sempre si è preso cura di loro.
L’obiettivo principale è quindi creare e programmare interventi per le famiglie e le persone direttamente beneficiarie che riescano a garantirne autonomia personale, abitativa e sociale.
Un tetto sicuro sotto cui stare, movimenti quotidiani per la propria persona, la possibilità di scegliere quando, come e con chi vivere il proprio futuro; da queste preoccupazioni si sviluppano queste nuove misure.
Le famiglie cosa possono richiedere nel concreto?
Gli strumenti di tutela si dividono in pubblici e privati:
- pubblici, hanno lo scopo di favorire percorsi deistituzionalizzanti, che evitano cioè il ricovero in istituto e prevedono lo sviluppo di forme di supporto alla domiciliarità come ad esempio i gruppi-appartamento.
- privati, riguardano la costituzione di fondi speciali ossia sgravi fiscali come la stipula di:
- polizze assicurative;
- costituzione di trust;
- vincoli di destinazione previsti dall’art. 2645 Ter del codice civile.
L’importanza di introdurre queste nuove misure a favore di una maggiore tutela
Le misure introdotte servono per evitare l’istituzionalizzazione attraverso una presa in carico progressiva del beneficiario iniziata già nel periodo antecedente la perdita del genitore.
Rientra tra queste anche l’ipotesi dell’assegnazione di un amministratore di sostegno, che è tenuto a considerare le volontà della persona interessata e dei genitori, qualora in vita, che definisce ed aggiorna il comporsi del progetto di vita. Esiste per questo anche una Guida del Dopo di Noi.
Per permettere la creazione di questi interventi, c’è necessità di finanziamenti.
Vediamo quindi insieme, come funziona il Fondo della legge 112/2016 presso il Ministero del Lavoro. Nel 2018 sono stati stanziati 90 milioni di euro, ripartiti poi nel 2019 e 2020 (90 milioni di euro per l’anno 2016; 38,3 milioni di euro per l’anno 2017; 56,1 milioni di euro annui a decorrere dal 2018) .
Con l’ultima Legge di bilancio, febbraio 2020, sono stati stanziati altri 2 milioni di euro, suddivisi per le varie Regioni.
Come funziona il Fondo?
Viene elargito alle Regioni che devono permettere ai Comuni ed agli Enti Pubblici la creazione di interventi d’inclusione come ad esempio:
- l’attivazione e il potenziamento di programmi di intervento come il supporto alla domiciliarità o gruppi-appartamento;
- interventi per la permanenza temporanea in una soluzione abitativa extrafamiliare per fronteggiare situazione di emergenza;
- interventi di residenzialità con soluzioni alloggiative di tipo familiare e di cohousing;
- programmi di accrescimento della consapevolezza, di abitazione e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana in maniera autonoma.
Saranno quindi i Comuni a predisporre dei programmi di aiuto e sviluppo all’indipendenza e all’inclusione sociale per le persone con disabilità grave.
Le modalità di fruizione e i criteri di accesso dovranno essere fissati dalle Regioni.
In ogni caso i criteri dovranno garantire determinate priorità e stabilire chi siano i beneficiari.
Quali possibilità spettano al beneficiario privo di assistenza familiare?
Ripercorrendo quanto già detto e per maggiore chiarezza, riportiamo in sintesi quali possibilità spettano al beneficiario privo di assistenza familiare:
- esenzione dell’imposta di successione e donazione;
- imposta di registro, ipotecaria e catastale in misura fissa;
- esenzione bollo su tutti gli atti, i documenti le istanze, i contratti e tutte le attestazioni poste in essere o richieste dal trustee;
- aumento detrazione delle polizze assicurative disabili, in particolare il limite passa da 530 euro a 750 euro per le polizze assicurative aventi a oggetto il rischio morte, a condizione che siano destinate alla tutela delle persone con disabilità grave.
Qualche altra agevolazione meno nota
Andiamo adesso al cuore di questo articolo, in cui vogliamo portare alla luce qualche piccola agevolazione ancora poco conosciuta.
Una novità proposta da alcuni Comuni italiani, di cui ancora poco si sa, sono gli sportelli di consulenza gratuita come ad esempio quello del Comune di Milano e del Comune di Santa Maria Capua Vetere.
Vi sono poi associazioni che offrono servizi on line e presso le loro sedi, come nel caso degli sportelli ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) nati per offrire informazioni circa diritti, doveri e soprattutto consulenza legale gratuita, per concretizzare realmente l’ipotesi di una vita indipendente.
Nello specifico questi sportelli si occupano di diritto:
- all’assistenza e alla previdenza (contributi previdenziali, assistenziali, legge 104, contributi, esenzioni);
- alla salute (carta dei diritti del malato, esenzioni ticket, agevolazioni fiscali, ausili);
- al lavoro (assunzione e collocamento);
- di uguaglianza (diritto alla libera circolazione, esenzione bollo auto, eliminazione barriere architettoniche).
Un tema caldo
In conclusione, l’impressione è che il tema sia “caldo” e sentito, ma che manchi un coordinamento generale fra le tante possibilità che vengono offerte da diversi soggetti sia pubblici che privati.
Il Dopo di Noi è un grande punto interrogativo per molte famiglie e va affrontato con la massima serietà e collaborazione da parte di tutti.