Inclusione scolastica alunni con disabilità: può migliorare?

L’inclusione scolastica e la pandemia per gli alunni con disabilità

L’inclusione scolastica è stato un tema caldo degli ultimi anni a seguito dello scoppio della pandemia e dell’applicazione delle conseguenti restrizioni.

Le scuole, in questi anni, hanno continuato a fare ricorso alla didattica a distanza (DAD) e questo ha reso più complesso il processo d’inclusione scolastica.

L’utilizzo della DAD, soprattutto all’inizio della pandemia, ha messo in risalto tutte le differenze presenti nel nostro paese:

  • non tutte le famiglie potevano avere accesso a strumenti tecnologici.
  • la situazione si complicava quando i bambini presenti in famiglia erano più di uno e di età differenti essendo necessari più dispositivi.
  • accesso alla banda larga ancora molto lacunoso nel nostro paese (si pensi che le percentuali di copertura si attestano intorno al 66%)
  • impossibilità di avere spazi da riservare allo studio e alla frequenza delle lezioni (case molto piccole, nucleo familiare numeroso etc).

E gli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali?

La pandemia ha rappresentato per loro un grande ostacolo all’inclusione scolastica, vedendosi completamente privati dell’interazione con il gruppo classe.

Quali motivi hanno limitato la partecipazione degli alunni alla DAD?

Tra i motivi principali che hanno limitato la partecipazione degli alunni con disabilità alla Didattica a distanza (DAD) in questi anni troviamo:

  • gravità della patologia (26%),
  • disagio socio-economico,
  • difficoltà organizzativa della famiglia (entrambi al 14%)
  • mancanza di strumenti tecnologici adeguati (11%).
  • per una quota meno consistente di ragazzi, il motivo dell’esclusione è dovuto alla difficoltà nell’adattare il Piano Educativo per l’Inclusione (PEI) alla didattica a distanza (6%) e alla mancanza di ausili didattici specifici (2%).

Cosa ci dicono i dati in merito all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità nell’anno scolastico 2020-2021? Ci sono stati dei miglioramenti?

Dai dati forniti dall’ISTAT (https://www.istat.it/it/files//2022/01/REPORT-ALUNNI-CON-DISABILITA.pdf)  è emerso che nell’anno scolastico 2020-2021 sono aumentati gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane (+4mila, il 3,6% degli iscritti).

A cosa è dovuto questo incremento?

  • maggiore attenzione nel diagnosticare e certificare la condizione di disabilità tra i giovani;
  • aumento della domanda di assistenza da parte delle famiglie;
  • crescente sensibilità del sistema di istruzione ordinaria verso il tema dell’inclusione scolastica.

Si è rilevata anche una maggiore partecipazione alla didattica: mentre nell’anno precedente la percentuale degli esclusi dalla didattica a distanza era intorno al 23% adesso si attesta solo al 2,3%.

Inoltre è stato soddisfatto il 98% delle richieste di dispositivi per seguire le lezioni a distanza.

L’aumento della partecipazione è dovuto anche ad una più adeguata organizzazione delle scuole.

 

Più insegnanti di sostegno per una maggiore inclusione scolastica

Continua a crescere il numero di insegnanti per il sostegno – con un rapporto alunno-insegnante migliore di quello previsto dalla legge – ma uno su tre non ha una formazione specifica e il 20% viene assegnato in ritardo.

Gli insegnanti per il sostegno che nell’anno scolastico 2020/2021 hanno operato nelle scuole italiane sono più di 191 mila e di questi circa 65 mila (il 34%) non hanno una formazione specifica, ma sono stati selezionati dalle liste curricolari.

Questo fenomeno è più frequente nelle regioni del Nord, dove la quota di insegnanti curricolari che svolge attività di sostegno sale al 44% mentre si riduce nel Mezzogiorno, attestandosi al 20%.

Oltre alla carenza di insegnanti qualificati, troviamo un altro problema molto rilevante ovvero il ritardo nell’assegnazione dell’insegnante per il sostegno.

A un mese dall’inizio della scuola, infatti, circa il 20% degli insegnanti per il sostegno non risultava essere stato ancora assegnato.

Tale quota sale al 27% nelle regioni del Nord-ovest e tocca le punte massime in Lombardia (29%) e Liguria (34%).

Poco diffusa tra i docenti è la formazione in modelli inclusivi.

Con l’attivazione della didattica digitale integrata diventa cruciale la competenza dei docenti (curriculari e per il sostegno) in materia di modelli inclusivi, necessaria per la progettazione di percorsi didattici efficaci che coinvolgano tutti gli studenti della classe senza esclusioni di alcun tipo.

La formazione sulle metodologie inclusive non è però ancora molto diffusa, solo il 24% dei docenti curricolari ha partecipato a corsi di formazione su queste tematiche, quota che sale al 28% tra gli insegnanti per il sostegno.

Meno frequente la formazione tra i docenti della scuola secondaria di secondo grado (21% dei docenti curricolari e 25% dei docenti per il sostegno).

 

Inclusione scolastica di alunni con disabilità: pochi assistenti all’autonomia e alla comunicazione

Nel Mezzogiorno emerge una forte carenza di assistenti all’autonomia e alla comunicazione.

Nelle scuole italiane gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione, che affiancano gli insegnanti per il sostegno, sono più di 60 mila, di questi il 4% conosce la lingua italiana dei segni (LIS).

Sono operatori specializzati, finanziati dagli enti locali, la cui presenza può migliorare la qualità dell’azione formativa facilitando la comunicazione dello studente con disabilità e stimolando lo sviluppo delle sue abilità nelle diverse dimensioni d’autonomia.

Inoltre, con l’avvio della didattica a distanza (DAD), il loro coinvolgimento è risultato determinante nel supportare l’alunno e coadiuvare le famiglie in un impegno a volte molto gravoso.

La disponibilità di assistenti all’autonomia varia molto sul territorio con un rapporto alunno/assistente pari a 4,6 a livello nazionale.

Nel Mezzogiorno, dove gli assistenti sono meno, il rapporto cresce a 5,4, con punte massime in Molise e in Campania dove supera, rispettivamente, la soglia di 9 e 15 alunni con disabilità per ogni assistente.

La presenza di assistenti aumenta invece nelle regioni del Centro e del Nord (con un rapporto rispettivamente di 4,1 e 4,3 alunni per assistente) mentre Lombardia e Marche registrano il rapporto più basso (rispettivamente 3,2 e 2,9).

 

Inclusione scolastica degli alunni con disabilità e barriere architettoniche

Risulta ancora limitata l’accessibilità nelle scuole nell’anno scolastico 2020-2021.

Dalle indagini ISTAT emerge che soltanto una scuola su tre risulta accessibile per gli alunni con disabilità motorie.

Nel Mezzogiorno le criticità in merito alle barriere architettoniche sono maggiori rispetto al Nord del Paese.

La regione più virtuosa è la Lombardia, con il 42,5% di scuole accessibili, di contro la Campania si distingue per la più bassa presenza di scuole prive di barriere fisiche (23%).

Tra le barriere architettoniche più diffuse troviamo:

  • assenza di un ascensore o la mancanza di un ascensore adeguato al trasporto delle persone con disabilità (45%);
  • scuole sprovviste di servoscala interno (29%);
  • mancanza di bagni a norma (24,4%).

 

Maggiori sono le difficoltà di accesso per gli alunni con disabilità sensoriali

L’accessibilità degli spazi deve comprendere anche gli ausili senso-percettivi destinati a favorire l’orientamento, all’interno del plesso, degli alunni con disabilità sensoriali.

Solo il 16% delle scuole dispone di segnalazioni visive per studenti con sordità o ipoacusia, mentre le mappe a rilievo e i percorsi tattili, necessari a rendere gli spazi accessibili agli alunni con cecità o ipovisione, sono presenti solo nell’1 %x delle scuole.

La situazione riguarda tutto il territorio nazionale, con poche differenze tra il Nord e il Sud del paese.

Nonostante si rilevi ancora un grave ritardo nei livelli di accessibilità, solo il 17% delle scuole ha effettuato, nel corso dell’anno scolastico, lavori finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche mentre il 18% di scuole dichiara di non averlo fatto anche se l’edificio ne avrebbe avuto bisogno.

 

Criticità ma anche miglioramenti

Nonostante le carenze rilevate dall’ultima indagine ISTAT (anno scolastico 202-2021) in merito all’inclusione scolastica delle persone con disabilità possiamo affermare che sono stati fatti molti passi in avanti, nonostante le sfide che la pandemia ha presentato.

La scuola si sta muovendo correttamente per poter offrire a tutti i suoi alunni un’esperienza scolastica positiva e che preveda una maggiore inclusione delle persone con bisogni educativi speciali e disabilità.

Gli obiettivi ancora da raggiungere sono moltissimi e si può fare ancora tanto per migliorare ma la strada che si sta percorrendo ci fa ben sperare nel futuro, in un futuro accessibile e totalmente inclusivo per tutti proprio come auspichiamo noi del Coach Familiare!

ph by Kelly Sikkema on Unsplash

 

Hai riscontrato anche tu problemi d’inclusione scolastica per alunni con disabilità?

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