Agevolazioni fiscali per caregiver
La figura del caregiver rappresenta un pilastro fondamentale nella gestione quotidiana della disabilità e nella costruzione di Progetti di vita per le persone non autosufficienti.
Chi assume questo ruolo offre assistenza continua e gratuita a un proprio familiare, prendendosi cura dei suoi bisogni primari, degli aspetti burocratici e del supporto emotivo necessario.
Con l’aumento dell’età media della popolazione e la crescente attenzione verso l’inclusione delle persone con disabilità, lo Stato italiano ha progressivamente riconosciuto l’importanza di questa figura, introducendo varie agevolazioni fiscali per caregiver che meritano di essere conosciute e utilizzate.
Chi è il caregiver e quale ruolo svolge?
Il caregiver familiare è definito dalla legge italiana come la persona che assiste e si prende cura:
- del coniuge
- di una delle parti dell’unione civile
- del convivente di fatto
- di un familiare o di un affine fino al secondo grado che, a causa di malattia, infermità o condizioni croniche o degenerative, non sia autosufficiente.
La peculiarità di questa figura risiede nella gratuità e nella disponibilità continuativa (spesso 24 ore su 24) dell’assistenza prestata, caratteristiche che la distinguono nettamente dalla figura professionale del badante.
L’assistenza fornita dal caregiver può essere di natura diretta (aiutare nelle attività quotidiane come lavarsi, vestirsi, alimentarsi) o indiretta (gestire pratiche amministrative e burocratiche).
Include inoltre attività di sorveglianza, che può essere attiva (intervenire in caso di pericolo) o passiva (monitorare costantemente la persona assistita).
Questo impegno quotidiano rappresenta un sostegno insostituibile per la persona con disabilità e consente la realizzazione di progetti di vita personalizzati che valorizzano l’autonomia possibile.
Detrazioni e deduzioni fiscali per le spese sostenute dal caregiver
Il sistema fiscale italiano prevede numerose agevolazioni per i caregiver che sostengono spese per l’assistenza di persone con disabilità.
La principale distinzione da comprendere è quella tra detrazioni (che riducono l’imposta da pagare) e deduzioni (che riducono il reddito imponibile su cui si calcola l’imposta). Vediamole insieme
Detrazioni
Le spese mediche generiche e quelle per l’assistenza specifica sono detraibili con aliquota del 19% dall’IRPEF, al netto della franchigia di 129,11 euro.
Rientrano in questa categoria:
- prestazioni mediche generiche e specialistiche
- acquisto di medicinali (anche omeopatici)
- prestazioni chirurgiche e ricoveri
- cure termali (escluse le spese di viaggio e soggiorno)
- acquisto o affitto di dispositivi medici e attrezzature sanitarie.
Deduzioni
Particolarmente rilevante per il caregiver è la possibilità di dedurre interamente dal reddito complessivo le spese di assistenza specifica rese da personale paramedico qualificato come:
- assistenza infermieristica e riabilitativa
- prestazioni professionali di assistenza di base
- prestazioni da personale di coordinamento delle attività assistenziali
- prestazioni da educatori professionali
- personale qualificato per attività di animazione e terapia occupazionale.
Un aspetto importante da sottolineare è che queste spese sono deducibili anche se sostenute per familiari non fiscalmente a carico, purché affetti da patologie che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria.
Caregiver e spese per patologie esenti: come ottimizzare i benefici fiscali
Un capitolo specifico riguarda le spese sostenute per patologie che danno diritto all’esenzione dal ticket.
In questi casi, il caregiver può beneficiare di un’ulteriore agevolazione: se la persona assistita non ha un reddito sufficiente per utilizzare interamente la detrazione spettante, la parte eccedente può essere detratta dal familiare che ha sostenuto la spesa, nel limite massimo di 6.197,48 euro.
Per fruire di questa agevolazione è necessario conservare la documentazione medica che attesta la patologia esente o predisporre un’autocertificazione che certifichi il possesso dei requisiti e la connessione tra la spesa sostenuta e la patologia esente.
I documenti di spesa possono essere intestati sia al contribuente con la patologia sia al familiare che ha sostenuto l’onere, ma in quest’ultimo caso è necessario annotare sul documento la circostanza.
Questa possibilità rappresenta un importante vantaggio fiscale per il caregiver, soprattutto nei casi in cui la persona assistita abbia un reddito basso o nullo e non possa quindi sfruttare le detrazioni spettanti.
Si tratta di un meccanismo che riconosce concretamente il ruolo di supporto economico che spesso il caregiver assume nei confronti del familiare con disabilità.
Il caregiver e la deduzione dei contributi per colf e badanti
Quando l’assistenza richiede l’assunzione di personale di supporto, il caregiver può dedurre dal reddito i contributi previdenziali e assistenziali versati per colf e badanti, fino a un massimo di 1.549,37 euro annui.
Questa deduzione è applicabile indipendentemente dalla sussistenza di una condizione di non autosufficienza della persona assistita.
Nel caso in cui si ricorra invece a personale addetto all’assistenza personale in caso di non autosufficienza certificata, è possibile beneficiare di una detrazione del 19% su un importo massimo di spesa di 2.100 euro, ma solo se il reddito complessivo non supera i 40.000 euro.
La detrazione spetta a chi ha sostenuto la spesa, anche se non è titolare del contratto di lavoro del personale addetto all’assistenza.
È importante sottolineare che questa detrazione può essere applicata anche alle prestazioni fornite da case di cura o di riposo, cooperative di servizi o agenzie interinali, purché dalla documentazione risulti che le spese sono state sostenute per personale addetto all’assistenza personale.
Progetti di vita e supporto economico al caregiver: come le agevolazioni fiscali sostengono l’autonomia
I Progetti di vita per persone con disabilità rappresentano percorsi personalizzati che mirano a valorizzare le potenzialità individuali e promuovere l’inclusione sociale.
Le agevolazioni fiscali fin qui descritte costituiscono una componente fondamentale per la sostenibilità economica di questi progetti, poiché alleggeriscono il carico finanziario che grava sul caregiver e sulla famiglia, rendendo possibili scelte che favoriscono l’autodeterminazione della persona assistita.
Quando un caregiver può dedurre o detrarre le spese per assistenza specifica, dispositivi medici o servizi di supporto, acquisisce una maggiore libertà nella pianificazione del progetto di vita del proprio familiare.
Ad esempio, il risparmio fiscale ottenuto può essere reinvestito in attività formative, ricreative o di socializzazione che arricchiscono la qualità della vita della persona con disabilità.
Oltre a queste misure fiscali, negli ultimi anni il legislatore ha riconosciuto l’importanza del ruolo del caregiver anche attraverso altre forme di sostegno, inserendo questa mansione tra i lavori gravosi e istituendo fondi specifici.
In particolare, i caregiver con almeno 6 mesi di assistenza e 30 anni di contributi possono accedere all’APE Sociale, un’indennità che accompagna alla pensione e rappresenta un ulteriore supporto economico che facilita la continuità dei progetti di vita avviati.
Il Decreto ministeriale del 27 ottobre 2020 ha poi stabilito i criteri per l’utilizzo del “Fondo per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare”, con risorse destinate alle Regioni per essere redistribuite con priorità a caregiver di:
- persone con disabilità gravissima
- coloro che non hanno avuto accesso a strutture residenziali per l’emergenza sanitaria
Queste risorse, combinate con i benefici fiscali già descritti, possono finanziare programmi di accompagnamento finalizzati alla deistituzionalizzazione e al ricongiungimento del caregiver con la persona assistita, creando così un ecosistema economico favorevole alla realizzazione di progetti di vita autonomi e personalizzati.
Il caregiver come risorsa economica e umana nei Progetti di vita inclusivi
Le agevolazioni fiscali per caregiver non sono semplici strumenti di risparmio, ma rappresentano un riconoscimento concreto del valore che questa figura apporta nella realizzazione dei progetti di vita delle persone con disabilità.
Un sistema fiscale che agevola la deduzione e detrazione delle spese di assistenza consente di liberare risorse economiche che possono essere reinvestite in percorsi personalizzati di autonomia, formazione e inclusione sociale.
Il supporto economico derivante dai benefici fiscali influisce direttamente sulla qualità dei progetti di vita che possono essere realizzati: dalla possibilità di acquistare ausili tecnologici avanzati all’accesso a terapie innovative, dalla partecipazione ad attività sportive e culturali alla creazione di soluzioni abitative che favoriscano l’indipendenza.
In questo senso, conoscere a fondo le opportunità fiscali disponibili non è solo una questione amministrativa, ma una componente strategica nella progettazione di percorsi di vita soddisfacenti.
Tuttavia, per costruire autentici progetti di vita inclusivi, è necessario integrare il supporto fiscale con altre forme di tutela per il caregiver: formazione specifica, supporto psicologico, servizi di sollievo e riconoscimento professionale delle competenze acquisite.
Solo attraverso un sistema integrato di sostegni è possibile garantire la sostenibilità economica ed emotiva dell’assistenza familiare nel lungo periodo.
Conoscere e utilizzare le agevolazioni fiscali disponibili rappresenta dunque un elemento fondamentale del puzzle che compone un efficace progetto di vita, dove il caregiver può svolgere il proprio ruolo con minori preoccupazioni economiche e maggiore serenità, contribuendo attivamente alla costruzione di una società realmente inclusiva che valorizzi il potenziale di ogni persona.
ph. Gustavo Fring by pexels
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