Modello HELP per capire i comportamenti problema

Il modello HELP cos’è?  

Quando si osservano comportamenti problema in una persona con disabilità, soprattutto in assenza di linguaggio verbale, la domanda più importante che ci si può fare è:

Perché sta succedendo?

Il modello HELP nasce proprio per offrire un metodo di lettura, evitando giudizi affrettati o interpretazioni superficiali.

HELP è un acronimo che significa:

  • Health (Salute)
  • Environment (Ambiente)
  • Life Experience (Esperienze di vita)
  • Psychopathology (Psicopatologia).

 

Perché il modello HELP è utile? 

Il modello HELP aiuta a capire che dietro ogni gesto apparentemente “senza senso” ci può essere un bisogno non espresso, un dolore nascosto, un’esperienza negativa o una fragilità emotiva.

Questo è particolarmente vero per le persone con autismo severo, disabilità intellettiva complessa o difficoltà comunicative.

Vediamo nel dettaglio le quattro aree, con esempi concreti.

 

H – Health (Salute)  

Domanda guida: Il comportamento potrebbe essere una risposta a un disagio fisico?

Esempi:

  • Un ragazzo autistico non verbale inizia a colpirsi la testa più volte al giorno. Dopo un controllo medico, si scopre una forte carie non diagnosticata.
  • Una donna con disabilità intellettiva presenta crisi di aggressività ricorrenti. Dopo osservazioni sistematiche, si collega il comportamento a episodi di stitichezza non trattata.

È importante monitorare con attenzione parametri come:

  • alimentazione
  • minzione
  • evacuazione
  • dolori fisici non comunicati
  • effetti collaterali dei farmaci.

 

E – Environment (Ambiente)

Domanda guida: Cosa nell’ambiente può scatenare o mantenere il comportamento?

Esempi:

  • Una persona manifesta agitazione ogni volta che entra in una stanza rumorosa o molto luminosa. Cambiando l’ambiente (luci più soffuse, meno stimoli uditivi), il comportamento si riduce drasticamente.
  • Durante il cambio turno degli operatori, un ragazzo inizia a lanciare oggetti. Prevedere l’arrivo del nuovo educatore con un’agenda visiva riduce l’ansia da transizione.

Il modello ci ricorda che anche un ambiente poco organizzato, caotico o incoerente può essere fonte di grande stress./vc_column_text]

 

L – Life Experience (Esperienze di vita) 

Domanda guida: Quali esperienze possono aver lasciato una traccia emotiva o comportamentale duratura?

Esempi:

  • Una persona che ha vissuto esperienze di abbandono può mostrare chiusura o reazioni di opposizione quando viene lasciata sola, anche solo per pochi minuti.
  • Chi ha subito modelli educativi coercitivi può rispondere con comportamenti problema a qualsiasi richiesta percepita come un ordine.

Il modello invita a considerare la storia della persona, oltre al “qui e ora”.

 

P – Psychopathology (Psicopatologia)

Domanda guida: Sono presenti condizioni psichiche che influenzano la capacità di autoregolazione?

Esempi:

  • Un ragazzo con autismo e disturbo d’ansia manifesta crisi comportamentali sempre più frequenti: grazie a una valutazione neuropsichiatrica, si inizia un percorso terapeutico adeguato.
  • Una donna con disabilità presenta tratti oppositivo-provocatori che si manifestano soprattutto in situazioni sociali complesse.

Il riconoscimento della componente psicopatologica aiuta a strutturare meglio gli interventi.

 

Come si applica concretamente il modello HELP?

Nel metodo Coach Familiare, il modello viene usato come griglia di osservazione durante la costruzione del Progetto di Vita.
Si lavora insieme a famiglia, educatori, operatori sanitari per:

  • raccogliere dati su ogni area;
  • individuare le possibili cause dei comportamenti problema;
  • strutturare un piano di intervento personalizzato, che tenga conto di tutti e quattro i livelli.

 

Concludendo

Il modello HELP non offre una risposta automatica, ma un metodo per non fermarsi all’apparenza.

Ogni comportamento ha un motivo.

Il compito di chi si occupa di persone con bisogni complessi è proprio questo:

  • ascoltare
  • osservare
  • cercare di capire.

 

Contattaci: il primo passo è sempre capire meglio, insieme.

 

ph. by Brett Jordan su Unsplash

 

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