Cos’è l’Unità di valutazione multidisciplinare?
L’Unità di valutazione multidisciplinare (UVM) è in base alla legge:
un’articolazione operativa della zona-distretto
composta da un:
- medico di distretto
- assistente sociale
- infermiere professionale
In base alla legge l’Unita di valutazione multidisciplinare svolge le seguenti funzioni:
- Effettua la valutazione multidimensionale delle condizioni di bisogno del richiedente;
- Verifica la sussistenza delle condizioni di bisogno per l’attivazione del fondo;
- Definisce il PAP di cui all’art. 12, con indicazioni quantitative e temporali relative alle prestazioni sociosanitarie
appropriate, domiciliari, semiresidenziali e residenziali; - Individua l’indice di gravità del bisogno;
- Condivide il PAP con la persona assistita o i suoi familiari fissando in 60 giorni dalla prestazione dell’istanza di cui all’art. 9 il tempo massimo per l’erogazione della prestazione;
- Effettua la periodica verifica degli obiettivi contenuti nel PAP e procede, nei casi previsti, all’eventuale rivalutazione delle condizioni di bisogno.
Mio figlio o mia figlia con disabilità ha bisogno di alcuni servizi: i Servizi Pubblici mi possono o mi devono aiutare?
Questa è solo una delle domande, che spesso mi vengono rivolte da famiglie di persone con disabilità.
E mi chiedono anche:
Ma chi mi può garantire i servizi che necessitano a mio figlio o figlia con disabilità? E se i servizi pubblici mi dicono che non possono aiutarmi, cosa faccio?
Per rispondere a queste domande bisogna anzitutto chiarire un punto.
Quando chiediamo un servizio al comune o all’Asl, questi attivano l’Unità di valutazione multidisciplinare, che è composta da tecnici dei servizi pubblici e a loro compete il dire di sì o di no secondo varie valutazioni, che loro devono fare.
Nel momento in cui però noi attiviamo il Progetto di vita, l’Unità di valutazione multidisciplinare, e quindi il gruppo che può decidere, è costituito da:
- Servizi Pubblici
- persona con disabilità
- suoi famigliari
- eventuali professionisti esterni che la famiglia indica
E quindi si deve concordare tutti insieme quali servizi attivare!
Se io chiedo un servizio al mio Comune o all’ASL, questi me lo devono garantire?
Non c’è purtroppo la garanzia che un servizio ci venga dato, ma un conto e aspettare passivamente una risposta, un conto è essere parte del processo decisionale.
La differenza è notevole e forse da qui si spiega il fatto che alcuni Servizi Pubblici siano così restii ad attivare il Progetto di vita.
Se infatti si attiva il Progetto di vita, accade che l’Unità di valutazione multidisciplinare deve decidere e, come detto sopra, è composta non solo dai Servizi Pubblici, ma anche da eventuali professionisti esterni, che individua la famiglia o altre persone che la famiglia ritiene siano meritevoli di attenzione nel processo decisionale.
Questo aspetto c’è solo e soltanto attivando il Progetto di vita!
Con il Progetto di vita il potere viene dato alla famiglia
Ecco qual’è l’importanza del Progetto di vita!
Se non siamo dentro al Progetto di vita la decisione è esclusivamente pubblica invece attivandolo la decisione deve essere concordata con la famiglia ed eventuali altri professionisti indicati dalla famiglia.
È un grandissimo potere che viene dato alla famiglia!
E’ vero che in alcuni casi non tutti i servizi pubblici sono egualmente disponibili a collaborare, ma questo è un altro problema e c’è la legge dalla nostra parte.
Si tratta non solo della legge 328/2000, che istituisce il Progetto di vita, ma di una legge ben più recente la 227/2021 che è una legge delega in materia di disabilità.
Ecco perchè è così importante attivare il Progetto di vita, perchè non decidono solo i Servizi Pubblici, prende le decisioni anche la famiglia, supportata da chi vuole: non è una differenza di poco conto!