Il Villaggio Ecosostenibile: un cohousing per il disabile e la sua famiglia
Il pensiero costante di genitori che hanno figli con disabilità è il medesimo:
Quale sarà la sua vita nel Dopo di Noi?
Ma la domanda che spesso è capitato di fare a me stessa, invece è:
I genitori, una volta raggiunta la terza età e oltre, cosa faranno, dopo aver passato una vita a prendersi cura di loro figlio?
È stato per caso che a questa domanda abbia risposto proprio un genitore.
Per l’esattezza un papà che ha scritto al Coach Familiare, spinto dal desiderio di dare a sua figlia un futuro sicuro, e perché no, anche dallo sconforto di non riuscire a trovare la soluzione migliore.
Ha iniziato, così, ad immaginare e a mettere nero su bianco il progetto di un Villaggio Ecosostenibile.
Un architetto con una figlia disabile che pensa al Dopo di Noi
Pasquale Minnino, architetto pugliese in pensione, inizia a sentire su di sé il peso di un Dopo di Noi che vedrà accogliere sua figlia.
Ma a parere di un genitore, che ha il dovere di provvedere al meglio al benessere dei propri figli, una soluzione come quella dell’RSA e simili, non è adatta ad un futuro attivo e “autonomo”.
È proprio questo che spinge Pasquale a pensare in grande, sognando e rivoluzionando l’idea di residenza, di casa per persone che hanno una disabilità, un disturbo e per i loro familiari.
La soluzione abitativa è il Cohousing
Ciò che più rispecchia l’idea progettuale di Pasquale è il Cohousing.
Soluzione abitativa, a carattere sociale e integrativo, il Cohousing rappresenta una forte spinta verso l’autonomia della persona, permettendo di “mettere da parte” la disabilità e costruire un piano di potenziamento della persona.
Ed è proprio questo il focus:
- la persona
- le sue esigenze
- i suoi bisogni.
Tutto questo congiunto ai bisogni delle famiglie, che faranno da sfondo attivo alla vita dei propri figli.
Alla base del progetto c’è il concetto di appartenenza, di CASA.
Troppo spesso le famiglie sono costrette a dover sistemare i propri figli, come meglio possono, in strutture troppo lontane da casa.
Il distacco, da parte di entrambi, non giova alla salute psicofisica dei figli, spesso coinvolti in episodi di forte stress emotivo manifestati attraverso comportamenti problema, non sempre gestiti efficientemente.
D’altro canto, le famiglie si ritrovano a km di distanza, ad aspettare che squilli il telefono per avere aggiornamenti che non sempre sono esaustivi e disponibili.
La particolarità di questo Cohousing qual è? E’ un Villaggio ecosostenibile.
Quando l’Architetto parla di Cohousing, si riferisce piuttosto ad un Villaggio, un agglomerato di abitazioni, prospettando soluzioni specifiche sia per le famiglie che per il gruppo di ragazzi che andrà a co-abitare.
Con l’accompagnamento di un team di professionisti, tra cui psicologi, educatori professionali, operatori, si provvederà alla progettazione di percorsi di vita indipendenti personalizzati sulle esigenze di ogni ragazzo.
Lo scopo sarà quello di inserire le persone in un contesto sociale, lavorativo, renderli autonomi e protagonisti della propria vita.
A chi spetta il compito della gestione del Villaggio Ecosostenibile?
L’attuazione del progetto dovrebbe riguardare non il privato, bensì l’Ente Pubblico che dovrebbe garantire una gestione a tutto tondo, incoraggiando la collaborazione tra cooperative, associazioni e tutto il terzo settore.
L’Architetto Minnino ha ideato il seguente progetto avendo come riferimento la Regione Puglia.
Acconsente però a dare la sua piena disponibilità, affinchè il progetto del Villaggio Ecosostenibile veda luce, anche in altre regioni d’Italia.
ph. di Matthias Zomer da pexels