Essere genitori caregiver e lavoratori è possibile oggi?
Essere genitori oggi in Italia non è affatto semplice.
Le cose si complicano ulteriormente quando i genitori sono anche caregiver di figli che hanno dei bisogni specifici che necessitano di cure o presentano una disabilità.
Spesso entrambi i genitori lavorano per sostenere i costi sempre più alti della vita.
Hanno orari lavorativi, che difficilmente si incastrano con la vita familiare e i bambini di conseguenza passano la maggior parte del tempo impegnati in varie attività:
- pre-scuola
- post-scuola
- sportive
- laboratoriali
- formative (lezioni private, musica o danza)
E vengono affidati alle cure di nonni e/o babysitters.
Cosa accade quando la famiglia non può contare sulla rete familiare/sociale?
Il tempo per curare le relazioni sociali è davvero esiguo, nella costante corsa tra lavoro, scuola e gestione familiare.
Pensiamo ad esempio alle molte famiglie, che per lavoro si spostano lontano dal nucleo familiare d’origine e si ritrovano in una nuova città con una rete sociale carente o completamente assente.
Per le famiglie di genitori caregiver e lavoratori le cose si complicano moltissimo, ecco alcune testimonianze che abbiamo raccolto nella nostra attività di Coach Familiare.
Alcune testimonianze di genitori caregiver e lavoratori
Nella nostra attività di Coach Familiare abbiamo raccolto alcune testimonianze di genitori caregiver e lavoratori come questa della sig.ra A. mamma di S., un bambino di 9 anni con disabilità:
Siamo molto in difficoltà nel coniugare l’assistenza al nostro bambino con disabilità e la nostra attività lavorativa. La disabilità di nostro figlio richiede che uno di noi due genitori sia costantemente presente e questo non sempre è possibile a causa del lavoro che io e mio marito svolgiamo. Siamo operai e le nostre famiglie di origine vivono lontane e non possiamo quindi contare sul loro aiuto quotidiano come possono fare invece altre famiglie. Tutto il carico assistenziale ricade su di noi. Abbiamo inoltre orari lavorativi che ci costringono ad una routine a cui nostro figlio con le sue difficoltà difficilmente riesce ad adattarsi, innescando così tutta una serie di conseguenze che rendono la gestione quotidiana molto impegnativa. Avrei bisogno di una rimodulazione dell’orario di lavoro per poter accudire mio figlio.
Il Progetto di vita può aiutare i genitori caregiver e lavoratori
La sig.ra A., si è rivolta a noi per aiutarla ad attivare e strutturare il Progetto di vita (L.328/00) e poter ottenere un supporto maggiore nella gestione del carico assistenziale ed educativo così da non dover lasciare il lavoro.
Queste sono le parole dell’Avv. Laura Andrao, che segue la famiglia della Sig.ra A. e moltissime altre famiglie con disabilità che lottano ogni giorno per vedere riconosciuti i propri diritti:
La vita delle famiglie con disabilità può essere davvero complicata se non si riesce a coniugare il lavoro con l’assistenza. Il quadro che emerge è che spesso uno dei genitori, più frequentemente la madre, si veda costretta a lasciare il lavoro per assistere il figlio con disabilità. È qui che bisogna intervenire, lavorare insieme per creare tutte quelle situazioni favorevoli alla conservazione della posizione lavorativa dei genitori e ad una più efficace gestione del carico assistenziale, collaborando con i servizi sociali, con i datori di lavoro e tutte le istituzioni che possono intervenire nell’aiutare la famiglia.
L’obiettivo è mantenere il posto di lavoro
L’assistente sociale che segue la famiglia di S. condivide quanto detto dall’Avv. Laura Andrao e sostiene che:
L’obiettivo deve sempre essere quello di consentire ai genitori di mantenere il posto di lavoro cercando nella sinergia tra servizi, famiglia, lavoro, scuola, una possibile soluzione per alleggerire la famiglia almeno in parte del carico assistenziale offrendole il maggior supporto possibile. Noi faremo tutto ciò che ci è possibile per aiutare questa famiglia a trovare una soluzione efficace.
Alcuni suggerimenti per migliorare la vita dei caregiver e lavoratori
Nei nostri incontri con la Sig.ra A. per strutturare il Progetto di vita per S. iniziamo a pensare a quali potrebbero essere le soluzioni da adottare per migliorare la loro qualità di vita e permettergli sia di mantenere il lavoro che di occuparsi serenamente del loro bambino.
La Sig.ra A. inizia così a raccontare alle altre persone che conosce ciò che stiamo realizzando, quanto ancora potrebbe fare, se solo riuscisse a sciogliere alcuni nodi, come ad esempio cambiando gli orari di lavoro.
Parla di questo con:
- colleghi
- servizi sociali della sua città
- un sindacalista
Quest’ultimo gli propone di parlare direttamente con l’azienda, per tentare di risolvere il problema degli orari di lavoro:
Il dialogo con i propri superiori è fondamentale, perché non sempre dall’altra parte vi è indifferenza per le vicende personali dei propri dipendenti, anzi vi è il desiderio di venirsi incontro, trovare un accordo che possa andar bene per entrambi le parti.
Il rappresentante legale dell’azienda dice che:
Per la nostra azienda il lavoratore non è solo un produttore di beni, ma è un individuo che ha una vita personale, una famiglia, dei bisogni e dei desideri. Non potevamo rimanere indifferenti alla richiesta della Sig.ra A. e così abbiamo pensato ad una rimodulazione del suo orario di lavoro, consentendole di avere degli orari che si incastrassero con i bisogni e la gestione del suo bambino.
I genitori posso essere caregiver e lavoratori
La sig.ra A. vede così realizzarsi quanto aveva tanto sperato: riuscire a prendersi cura di suo figlio senza dover abbandonare il suo lavoro!
Sono molto riconoscente all’azienda per la sua disponibilità, lavoro da tanti anni in questa azienda e ho sempre dato il massimo. Non volevo rinunciare al mio posto di lavoro ma non nego di aver vagliato questa opzione. Per fortuna ho trovato dall’altra parte una dirigenza sensibile alle tematiche della disabilità e della famiglia e questo mi ha permesso non solo di mantenere il mio posto di lavoro ma anche di pensare al futuro con un po’ di leggerezza in più.
È così che A. commenta il suo nuovo orario di lavoro mentre sorride, felice di averci potuto comunicare questa grande novità!
Risolto il problema dell’orario di lavoro ci si concentra sul Progetto di vita.
La possibilità di cambiare orario di lavoro ha permesso di incastrare tanti piccoli tasselli di quotidianità che prima erano molto difficili da organizzare, innescando una cascata di conseguenze positive, risolvendo alcuni problemi che molto preoccupavano e migliorando così la qualità di vita dell’intero nucleo familiare.
Questa storia dimostra inoltre che nel mondo del lavoro ci sono ancora persone sensibili ai bisogni dei propri dipendenti, tenendo anche conto che la persona che vede riconosciute le proprie difficoltà e viene aiutato, sarà un lavoratore più sereno e più efficiente.
Ora si potrà proseguire con la stesura del Progetto di Vita individualizzato per S.:
- organizzare il rientro a scuola
- programmare le lezioni di musica e le ore di educatore
- strutturare il tempo a casa.
sapendo di poter contare su una maggiore serenità familiare che non potrà far altro che giovare ad S.