Il dramma nel dramma è quello che stanno vivendo le famiglie di figli e adulti con autismo in questo periodo di quarantena a causa del coronavirus, il coach familiare può essere un valido supporto anche in questo momento.
Quanto sarà difficile per le persone fragili e con disabilità questo periodo di quarantena? Cercheremo di pubblicare una serie di consigli e attività che potranno aiutarvi a vivere al meglio questo difficile periodo.
Lo sport per la persona con disabilità è l’esaltazione delle sue capacità di ciò che sa fare e di ciò che sa essere; è motivo di emancipazione e accrescimento personale, di percezione della propria efficienza e dà vita ad un ambiente ricco di stimolazioni significative.
Le persone con disabilità hanno rarissime occasioni di ascolto, dialogo e confronto sull’affettività e sulla sessualità. Il Coach familiare può avere un ruolo fondamentale per aiutare le famiglie ad affrontare in queste problematiche.
L’attuale contesto socio-culturale ricopre il binomio “disabilità-sessualità” di stereotipi e pregiudizi, che limitano il pieno riconoscimento dei diritti sessuali e affettivi delle persone con disabilità. L’affettività e la sessualità sono diritti, bisogni e parti integranti delle biografie individuali.
Il desiderio delle vittime di violenza è di trovare la forza ed il coraggio per uscire da situazioni alienanti dovute a rapporti, a loro dire, morbosi e pericolosi. Dalle interviste è emerso che tutte hanno avuto episodi determinanti, i cosiddetti “episodi-svolta”. La metà dei casi attribuisce il merito della propria forza all’amore per i figli.
Coach Familiare è la metodologia di lavoro che psicologi e educatori possono apprendere seguendo i nostri corsi. Acquisire la metodologia del Coach Familiare aiuta te psicologo o pedagogo/educatore a migliorare la tua preparazione e ad estendere le tue conoscenze al mondo della diversa abilità.
Parlare di sessualità nell’ambito della disabilità è senza ombra di dubbio una sfida difficile che mette a dura prova tutti i soggetti coinvolti nella relazione. Nessuno di questi può però esimersi dall’affrontare il tema della sessualità, poiché essa stessa riveste un ruolo fondamentale per il benessere della persona.
E’ bello stare insieme. Ma insieme perché o insieme per chi? E se parliamo del “Dopo di noi”, per ognuno di noi, il termine ‘insieme’ che valore acquista? ‘Insieme’ mi fa pensare a Giuliana.
La maggior parte delle vittime di violenza di genere afferma di aver avuto problemi di autostima e una motivazione fluttuante a cambiare le cose perché il coraggio è il primo fattore che sembra mancare in certe situazioni.
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