Autismo e Dopo di Noi: la sfida del Cohousing rurale.
In altri articoli abbiamo parlato di Cohousing rurale, di progetti in corso di realizzazione e delle modalità in cui possono essere realizzati.
Qualche tempo fa abbiamo conosciuto Angela (nome di fantasia), mamma di una persona autistica di 25 anni, che ci ha parlato di un suo grande sogno: realizzare un cohousing nella campagna umbra, dove poter vivere con suo figlio e altre persone.
Angela ci parlava di come lo immaginava, di quali sarebbero state le giornate, di quale aiuto sarebbe stato per molte famiglie.
Ma… non sapeva come realizzarlo!
L’idea ci è piaciuta molto, l’abbiamo fatta nostra e – vista la nostra esperienza di progetti sociali – abbiamo iniziato a pensare come realizzarla.
Come prima cosa, abbiamo scritto alcune idee su come potrà essere.
Un cohousing rurale in Umbria
Il Cohousing rurale di Angela sorgerà tra le campagne del centro Italia, in Umbria, con l’idea di creare una casa famiglia per ragazzi con disabilità e autismo.
La sua funzione è quella di dare loro la possibilità di vivere in autonomia e rispettando le proprie esigenze, migliorandone la qualità della vita e dell’assistenza.
Angela, infatti, ha un figlio con autismo, che vorrebbe accompagnare nel suo percorso verso l’adultità e indipendenza.
Il Dopo di Noi, infatti, si fonda sul valore della persona a partire dalle risorse che la stessa ha, ritenendo la persona con disabilità, persona adulta avente esigenze di autonomia ed autodeterminazione.
È necessario, dunque, che i singoli e vari interventi di integrazione ed inclusione siano tra loro coordinati, al fine di rispondere in maniera adeguata alle esigenze della persona beneficiaria.
A tal proposito è indispensabile la predisposizione di un Progetto di vita individualizzato per ogni singola:
persona con disabilità fisica, psichica e/o sensoriale, stabilizzata o progressiva (L. 104/92 art. 3)1
attraverso il quale poter creare percorsi specifici per ciascuno utente.
Il casolare
La particolarità di questo progetto di cohousing è rappresentata dalla sua natura rurale, in quanto, Angela e la sua famiglia vivono fuori dalla città di Terni, in un ampio casolare, nei pressi di un bosco.
Nonostante il sito sia esterno alla città, il centro urbano è facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici.
Il casolare è costituito da tre unità, una delle quali, la più piccola, sarà occupata da Angela e suo marito come casa privata.
Le due unità più grandi verranno unite in un’unica casa, su due piani, che potrà ospitare un massimo di 5 utenti (il figlio di Angela compreso) e al piano:
- superiore, ogni utente avrà la propria camera personale e il bagno in comune con un altro abitante, per un totale di max 3 bagni, di cui uno attrezzato per la fruizione di persone con mobilità ridotta.
- inferiore ci sarà la cucina abitabile, una zona pranzo ricavabile anche nell’ambito del soggiorno, almeno un paio di stanze comuni atti a favorire le reti di comunicazione dell’ospite con la propria rete parentale, caregiver e amicale, nonché per le varie attività personali e collettive, diversificate in relazione alle capacità e agli interessi degli ospiti.
All’esterno dell’abitazione è presente un ampio spazio utilizzabile ed edificabile per lo scavo di una piscina, un forno a legna e per una veranda chiusa da usare come spazio comune in cui gli utenti potranno socializzare e svolgere alcune delle loro attività quotidiane.
L’ampio terreno presente consente di organizzare un piccolo orto da curare per ricavarne prodotti destinati non solo ad un uso personale ma anche alla vendita.
Inoltre, Angela, già possidente di un’asina e un cavallo, vorrebbe avviare anche una mini-fattoria, di cui si occuperanno gli utenti giornalmente.
Ospiti e personale
La casa sarà un luogo che ospiterà utenti con disabilità e autismo.
Avendo, Angela, un figlio di 25 anni, desidera dare una sistemazione a ragazzi di età compresa tra i 20 e 35 anni, in modo da poter formare un gruppo più o meno omogeneo.
La casa è destinata ad accogliere utenza priva del necessario supporto familiare, o per la quale la permanenza nel nucleo familiare sia temporaneamente o permanentemente impossibile o contrastante con il progetto individuale.
All’interno del Cohousing rurale, gli utenti verranno seguiti da educatori e operatori socio-assistenziali, in turno h24, che ne assicureranno il corretto sviluppo delle attività educative volte all’autonomia.
Inoltre, sarà presente uno psicologo che si occuperà dell’accoglienza, del sostegno alle famiglie e, periodicamente, della valutazione della condizione di adattamento e sviluppo degli utenti.
Angela sarà il punto di riferimento della struttura affiancando, lì dove possibile, le figure professionali, ricoprendo un ruolo attivo all’interno del suo stesso progetto.
Laboratori e vita quotidiana
La vita all’interno del Cohousing rurale metterà le persone in condizioni il più possibili simili alla normalità con esperienze che, sebbene protette, non consentano loro di sviluppare le proprie autonomie.
È per questo che la quotidianità dovrà svolgersi così come avverrebbe in una normalissima casa.
Le attività quotidiane verranno divise per aree:
- Cura della propria persona
- Cura della casa e autonomie in casa
- Autonomie nel mondo esterno
- Cura della fattoria e dell’orto e Attività lavorative/occupazionali.
Le attività nel Cohousing rurale
Analizziamo nel dettaglio le varie attività che si svolgeranno nel Cohousing rurale.
Cura della propria persona:
- Svegliarsi ad un orario consono
- Lavarsi i denti ed imparare a farlo dopo ogni pasto
- Pettinarsi, farsi la barba
- Farsi la doccia
- Vestirsi
- Valutare quando è il caso di recarsi al barbiere
Cura della casa e autonomie in casa:
- Rifarsi il letto
- Lasciare il bagno in ordine
- Spazzare e lavare il pavimento
- Lavare i piatti e riporli dopo i pasti
- Sistemare gli oggetti in casa
- Spolverare
- Lavare i vestiti sporchi imparando a dividere i bianchi, i neri e i colorati
- Stendere i panni, raccoglierli e riporli
- Saper fare la spesa
- Organizzare i pasti decidendo prima cosa mangiare e valutando poi se è il caso di comprare qualcosa
- Apparecchiare e sparecchiare
Autonomie nel mondo esterno
Il Dopo di Noi poggia le sue fondamenta sul concetto di autonomia della persona con disabilità la quale ha il diritto di raggiungere la propria adultità anche al di fuori della sua abitazione.
È necessario, pertanto, che gli utenti del Cohousing rurale siano accompagnati nel loro percorso all’autonomia anche attraverso l’acquisizione di abilità come:
- Gestione del denaro (riconoscere la moneta, imparare a pagare quando si effettuano degli acquisti).
- Orientamento spazio-temporale (saper leggere l’orologio, imparare il percorso necessario per raggiungere il luogo di interesse).
- Imparare ad utilizzare i mezzi pubblici (sapere dove voler andare, acquistare il biglietto per quella specifica corsa, salire sull’autobus giusto, riconoscere la fermata di partenza e quella di arrivo).
Cura della fattoria e dell’orto, attività lavorative/occupazionali
In questo Cohousing Rurale, ampio spazio dovrà essere dato alla cura della fattoria e dell’orto, dai quali, gli utenti, potranno ricavare alimenti non solo per un utilizzo privato, ma anche per trasformarli in prodotti per la vendita e beneficiare di questo come sostentamento.
Quotidianamente, in particolar modo la mattina, gli utenti saranno impegnati con attività lavorative come:
- Raccogliere le uova delle galline
- Pulire la stalla
- Nutrire gli animali
- Innaffiare le piante dell’orto
- Raccogliere frutta e verdura
- Occuparsi delle piante aromatiche
- Piantare quando è necessario.
I prodotti ricavati, grazie a laboratori di artigianato, come produzione del sapone, lavorazione della cera, e laboratori di cucina con l’uso del forno per pane, biscotti e altri prodotti alimentari home made, potranno essere venduti e il ricavato fungere da entrata economica per tutta la struttura.
Foto di Klaus Nielsen da Pexels