I prerequisiti cognitivi: fondamenta invisibili dell’apprendimento
Ogni genitore desidera che il proprio figlio abbia la possibilità di vivere una vita piena e appagante. Quando si è genitori di un bambino autistico, ci si trova spesso a domandarsi quali siano i passi migliori da seguire per accompagnarlo in questo percorso.
Il Progetto di Vita definito dalla legge 328/2000 sottolinea proprio l’importanza di pianificare e supportare uno sviluppo armonioso e inclusivo, a partire dalla comprensione delle necessità individuali di ogni bambino.
Uno degli aspetti cruciali è capire cosa sono i prerequisiti cognitivi e come essi influenzino il percorso di crescita.
Le fondamenta invisibili dell’apprendimento
Immagina di dover costruire una casa; prima di iniziare a innalzare i muri e posizionare il tetto, cosa serve? Delle fondamenta solide.
I prerequisiti cognitivi sono esattamente questo: le fondamenta invisibili ma essenziali su cui si costruisce tutto l’apprendimento e lo sviluppo, rappresentano quelle capacità di base che permettono a un bambino di sviluppare competenze più complesse nel tempo.
Sono capacità di base che permettono al cervello di:
- Elaborare le informazioni che arrivano dall’ambiente.
- Organizzare i pensieri.
- Pianificare le azioni.
- Interagire con il mondo circostante.
Quali sono i prerequisiti fondamentali? Una mappa per orientarsi
I prerequisiti cognitivi fondamentali sono 8:
- Percezione: sensibilità e attenzione nel focalizzarsi su uno stimolo. Nel bambino autistico può risultare semplice concentrarsi intensamente su alcuni dettagli ma faticare a cogliere il quadro generale.
- Motricità fine e grossolana: la precisione di gesti grandi, piccoli e coordinati. Dal tenere una matita all’allacciarsi le scarpe, la motricità è fondamentale per l’autonomia quotidiana.
- Linguaggio: la chiave per aprirsi al mondo. Non si tratta solo di comprensione, ma di tutto ciò che permette di anche l’espressione di bisogni, desideri, pensieri. La comunicazione può essere verbale o non verbale, ma comunque essenziale per connettersi con gli altri.
- Memoria: il tesoro delle esperienze. Mantenere e manipolare informazioni temporaneamente, conservarle e riutilizzarle quando servono. È essenziale per imparare dalle esperienze passate e costruire nuove competenze.
- Processi di pensiero logico e critico: gli strumenti per affrontare le sfide. La capacità di trovare soluzioni quando si incontra un ostacolo, di valutare informazioni in maniera critica ed obiettiva.
- Funzioni esecutive: pianificazione, inibizione e flessibilità cognitiva. Si tratta di saper pianificare obiettivi, controllare impulsi per adattare il proprio comportamento in relazione alle circostanze anche quando le cose non vanno come previsto.
- Regolazione emotiva: il termostato delle emozioni. Saper riconoscere, gestire e modulare le proprie emozioni ed avere la giusta motivazione nel farlo, è cruciale per il benessere e l’adattamento sociale.
- Esperienza pregressa: i vissuti influenzano. Concetti già acquisiti possono essere utilizzati come base per l’apprendimento di nuove competenze e possono influenzare il modo in cui si percepisce e si interagisce con il mondo esterno.
Come si considera l’esperienza pregressa?
L’esperienza pregressa non si considera tradizionalmente un prerequisito dell’attività cognitiva.
Tuttavia, è riconosciuta come un fattore influente e spesso determinante nello sviluppo e nell’efficacia delle abilità cognitive.
L’esperienza pregressa viene considerata in base a:
- Memoria: semantica ed episodica
- Sviluppo delle abilità cognitive: apprendimento e adattamento
- Costruzione della conoscenza: organizzare ed interpretare le informazioni
- Motivazione e atteggiamenti: aspettative ed autoefficacia.
Perché i prerequisiti cognitivi sono importanti per i bambini autistici?
Per un bambino con autismo, questi prerequisiti non sempre si sviluppano in modo naturale o spontaneo. Senza una solida base cognitiva, il rischio è che il bambino fatichi a comprendere e adattarsi al mondo che lo circonda.
Lavorare sui prerequisiti cognitivi significa quindi creare un supporto per facilitare l’apprendimento di nuove competenze, riducendo l’ansia e aumentando la fiducia in sé stessi.
Quando i prerequisiti non ci sono: comprendere l’impatto
Il campanello d’allarme è il ‘‘non possedere’’ la Teoria della mente, ovvero il non riuscire a comprendere che gli altri hanno pensieri, desideri e credenze diverse dalle proprie, che è una competenza fondamentale per le relazioni sociali.
L’assenza o la fragilità di questi prerequisiti può manifestarsi in vari modi nella vita quotidiana:
- Difficoltà a seguire le routine giornaliere
- Frustrazione nel comunicare i propri bisogni
- Sfide nell’apprendimento di nuove competenze
- Fatica nelle relazioni con i coetanei
- Comportamenti che possono sembrare “problematici”
E’ però importante ricordare che queste difficoltà non definiscono il bambino. Sono sfide che possono essere affrontate con il giusto supporto e la giusta comprensione.
a cura di Alessia Fostinelli
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