Il progetto di Dopo di noi: “Sapore di casa”

Il progetto di Dopo di Noi che profuma di Abruzzo: “Sapore di casa”

Le prime parole a cui Roberta pensa quando le viene chiesto di parlare del suo futuro sono:

La mia idea di progetto di Dopo di Noi deve avere il sapore di casa

“Sapore di casa”, quella casa che odora di domeniche in famiglia, di ricordi d’infanzia, spensieratezza, ma soprattutto di sicurezza quando si torna a casa dopo aver spiegato le ali per intraprendere il proprio cammino.

Mi rendo conto che il concetto di tornare nella casa di origine non assume lo stesso valore per tutti.

Sono le condizioni di vita che ne determinano il significato.

Per una donna diventata tetraplegica significa (spesso) interrompere il proprio percorso di crescita individuale per tornare ad essere figlia… da accudire.

 

Roberta dice basta e inizia a pensare al suo Dopo di noi.

Roberta spiega che:

Mi piace pensare ai giovani che vanno fuori all’università e portano con sé il cuscino che ha il profumo della propria mamma o chi per lavoro deve allontanarsi da casa… tutto questo è vivo ed è amplificato all’ennesima potenza (non per sminuire gli altri) per chi come me è costretto ad una condizione, non cercata, di difficoltà…

Con la disabilità acquisita adulta parlare, studiare, lavorare significa fare i conti con famiglie precostituite che devono ricostruirsi, riadattarsi ad una condizione che in un secondo ha modificato tutta la loro struttura interna.

Questo è ciò che è accaduto a Roberta, una donna, una lavoratrice, ma soprattutto una mamma, che oggi deve fare i conti con la sua tetraplegia e con la vita dei propri figli che hanno ancora tutto un futuro davanti.

Il diritto di avere una vita non condizionata dalla disabilità, di crescere (anche) lontano da casa.

La vita di Roberta scorre tra le cure dei suoi genitori, non più energici come una volta.

In particolare sua madre che, nonostante l’età, si ritrova a dover accudire giorno e notte sua figlia non più autosufficiente, con una mobilità nulla.

Professionisti e non si alternano durante la giornata, ma senza un servizio ADI è difficile farne affidamento neppure su un servizio vitale.

Il problema però è sempre lo stesso: fino a quando sarà garantita la loro presenza? Spesso accade che, da un giorno all’altro, si ritrovi senza personale e magari è quella persona esperta nel farla tossire o nel farle soffiare il naso.

Tutte azioni “banali” ma che possono essere così complicate per alcuni da dover essere una preoccupazione non avere intorno qualcuno che ti consenta di farle.

E’ qui che Roberta dice basta e inizia a pensare al suo Dopo di Noi.

 

Roberta, come vorresti che sia la tua casa?

Nasce il desiderio di acquistare una struttura tra le colline teramane che ospiti al suo interno persone con disabilità non psichica.

Una struttura… anzi, una casa accogliente, moderna, con tecnologia e domotica per rendere i suoi ospiti il più indipendenti possibile, con personale medico, paramedico, infermieristico.

Il sogno di Roberta è avere e dare la possibilità di vivere in un luogo dove la gente venga vista per ciò che è e non come una cartella clinica, dove la giornata scorra tra attività che permettano di impegnare il cervello e sviluppare le potenzialità assopite da anni di torpore.

Un luogo dove venga garantita anche la privacy, “bene prezioso che spesso a noi disabili viene gratuitamente derubata”.

L’orto, una piscina al chiuso (che possa essere anche aperta), una palestra, sala musicale, biblioteca, sala ricreativa …non so se sto esagerando ma se dovessi sognare un posto diverso dal mio focolare, lo vorrei così.

Poter vendere i prodotti della terra, fare un laboratorio di cucina, fare dei gemellaggi con imprese di moda, aziende di prodotti per l’estetica.

Dove è scritto che se sono tetraplegica non può voler essere donna?

 

La casa della svolta

Questo è il modo in cui Roberta vorrebbe la sua casa ed ecco perchè il suo progetto di Dopo di noi si chiama “Sapore di casa.

Ecco, io la vedrei così la mia possibile dimora…mi deve far dire: che svolta!!!

La casa e il suo progetto di Dopo di noi per Roberta rappresenterebbe la svolta.

Pensare al Dopo di Noi è un passo importante, che è necessario fare in determinate condizioni e situazioni.

Il Dopo di noi è importante perché garantisce un futuro dignitoso e sicuro per le persone con disabilità gravi o gravissime, quando non ci saranno più le figure di sostegno attuali, per proteggere anche i loro diritti e le loro opportunità, promuovendo:

  • inclusività
  • integrazione sociale
  • benessere
  • qualità della vita
  • indipendenza
  • autonomia

 

Questo consente di prevedere un percorso di vita stabile e adeguato, anche nel Durante Noi, riducendo l’ansia e lo stress per le famiglie e le persone interessate.

Inoltre, il progetto di Dopo di noi promuove l’inclusività e l’integrazione sociale delle persone con disabilità, migliorando la qualità della loro vita e lottando contro l’emarginazione e l’isolamento.

Sostiene anche l’indipendenza e l’autonomia, incoraggiando la partecipazione attiva nella società e nella comunità.

Partire da soli è difficile e rende tutto più complicato ma soprattutto irrealizzabile, ma noi professionisti del metodo del Coach Familiare crediamo che dare voce alle vostre parole aiuti voi ed altri come voi ad entrare in contatto e magari…a dire: questa è l’opportunità che cercavo, questa è la svolta!

ph. by Marcus Aurelius pexels

 

Il progetto del Dopo di noi può essere per te una svolta?

Raccontaci la tua esperienza

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