Sessualità e disabilità intellettiva

Sessualità nelle persone con disabilità intellettiva    

Sessualità e disabilità intellettiva. Guida per caregiver, educatori e genitori è il titolo del libro di Francesco Rovatti,  psicologo psicoterapeuta e sessuologo, che si occupato largamente dell’età evolutiva, sia con persone disabili che non disabili.

Ha avuto cattedre universitarie presso le Università di Bolzano, Trento e presso l’Università di Modena e Reggio Emilia.

È stato anche coordinatore e responsabile dei servizi per disabili per la cooperativa “La Cometa” ad Abbiategrasso, in provincia di Milano.

Inoltre è stato relatore di diversi corsi riguardanti sessualità e disabilità intellettiva.

Nei suoi libri si occupa spesso di disabilità e dell’età evolutiva, con tutte le tematiche ad essa connesse e solo per citarne alcune:

  • il rapporto con Internet;
  • con la famiglia;
  • l’educazione sessuale.

 

Il libro Sessualità e disabilità intellettiva 

E’ stato pubblicato nel 2016 ed ha una lunghezza inferiore alle 90 pagine, il che lo rende agile alla lettura, ma in grado di toccare gli argomenti di grande importanza.
Il libro Sessualità e disabilità intellettiva è suddiviso in tre parti:

  1. riguarda la sessualità sostenibile per le persone con disabilità intellettiva, dove il tema viene affrontato in maniera più ampia, sia dal punto di vista etico che da quello più tecnico, offrendo anche brevi presentazioni delle possibili metodologie che si possono utilizzare;
  2. si affrontano le prospettive di genitori, dei ragazzi disabili e degli educatori;
  3. sono riportate quattro storie esempio (casi clinici), in cui vengono raccontate le particolarità dei soggetti e l’intervento adottato con loro per perseguire gli obiettivi desiderati.

L’autore tratta il tema della sessualità in relazione alla disabilità e al diritto di ognuno di poter godere attivamente di questo aspetto della propria vita e lo affronta sotto molteplici punti di vista:

  • teorico
  • dalla prospettiva della persona disabile
  • dal punto di vista di chi circonda il disabile: familiari ed educatori.

 

Importanza della sessualità nelle persone con disabilità  

La sfera sessuale fa parte degli aspetti di vita che contribuiscono a formare la persona, come Rovatti scrive nel libro.

Le persone con disabilità hanno il diritto di vivere una vita sessuale nel massimo delle loro possibilità, come tutti gli altri, anche secondo quanto sancito da leggi nazionali sul tema.

Possono presentarsi diverse barriere a riguardo, dovute a mancanza di informazioni o di un’adeguata educazione alla sessualità in generale, dovute anche ad una comunicazione sbagliata da parte della persona disabile verso la/il destinataria/o delle sue attenzioni.

Anche la famiglia, o i caregiver in senso più ampio, come educatori e insegnanti, possono rappresentare una barriera, perché:

parlare della sessualità dell’altro significa mettere in primo luogo in discussione la propria, in termini di significati valoriali e attribuzione di senso.

 

Il ruolo che bisogna ricoprire allora è quello di «Facilitatori» o «Mediatori» e non di «Sostituti»: non dobbiamo essere noi a scegliere le preferenze e desideri della persona interessata, deve essere lei a esprimere i suoi desideri.

Coloro che gli sono attorno devono accompagnare ed aiutare l’espressione nel modo più adatto.

Spesso l’interpretazione che si dà dei bisogni dell’altro è dettata dal proprio punto di vista soggettivo.

Si diventa allora «sostituti» perché si sostituiscono i vissuti e le richieste dell’altro coi nostri schemi valoriali e coi significati che la sessualità assume per noi.

 

Alcuni temi particolari trattati nel libro

Rovatti presenta nel libro concetti e riflessioni particolarmente interessanti e stimolanti.

Ad esempio la “Metafora della carezza” dello psicologo Fabio Veglia.

La parola carezza viene utilizzata per indicare gesti che possono essere scambiati tra due persone:

Quando una carezza può definirsi appropriata?

 

La metafora della carezza ha lo scopo di spiegare quando alcuni gesti possono essere apprezzati e quando no.

Soprattutto, lo scopo di questa metafora è quello di scindere la “sessualità” dalla “genitalità”.

In altre parole: il culmine della sessualità non è il coito, ma l’espressione di un affetto, di un’attenzione.

Un inciso molto significativo è il seguente:

Un’azione educativa deve essere dunque finalizzata a trovare i significati migliori, traducendoli in prassi comportamentali adeguate.

Secondo cui, il ruolo del professionista, e anche del genitore, è quello di cogliere i reali bisogni della persona con disabilità intellettiva e consentirgli di esprimergli in un modo che è socialmente accettato.

Nella terza parte del libro, dove si raccontano storie di vita, è interessante il caso di Marco dove lui:

ha una lettura molto idealizzata della sessualità, in cui mancano le componenti basiche legate ad una conoscenza del proprio corpo, di quello dell’altro e di come si possa stare in due.

 

Per questo motivo attua comportamenti inadeguati con le altre persone e, a causa di questi, si ritrova spesso da solo.

Non vi diremo come si risolve il caso di Marco, però vi possiamo confermare è una conclusione a lieto fine per lui, per il suo modo di esprimere la sua socialità e di conseguenza, per le persone che lo circonda.

 

Molti spunti di riflessione    

In generale il libro è molto interessante, perché offre spunti di riflessione e di azione sul tema della sessualità e come trattarlo.

Inoltre, fornisce chiarificazioni proprio sulla concezione più adeguata, secondo Rovatti, nell’approcciarsi alla materia, come affrontarla quando si presenta o, meglio ancora, come preparare il terreno per poterci arrivare piano piano partendo dall’infanzia, con l’educazione affettiva e ai sentimenti.

Nel libro ci sono riferimenti tecnici e rimandi a modelli psicologici, nonostante questo, non è incomprensibile per chi non è “addetto ai lavori” e può tornare utile per comprendere meglio certe dinamiche, specie quando si è in contatto con dei professionisti “addetti ai lavori”.

Può risultare complesso, ma sicuramente non indecifrabile, sono presenti parole tecniche, che una volta comprese, rendono giustizia e adeguata serietà alla tematica.

 

A chi è consigliata la lettura di questo libro?    

Si consiglia questa lettura ad un pubblico vario.

È importante per i professionisti che si relazionano con persone con disabilità intellettiva, come:

  • professori
  • educatori
  • assistenti sociali.

 

Può essere importante anche per i familiari, perché è una piccola guida e un punto di partenza per ulteriori approfondimenti e su questo argomento rimandiamo anche ad un articolo dal titolo: Disabilità e sessualità: da genitore, come mi comporto?

In generale è importante per tutti perché offre un inquadramento della sessualità da una prospettiva che dovrebbe essere il più largamente condivisa: una prospettiva che non ripudia tale aspetto della vita nelle persone disabili, ma che invece cerca di normalizzarla e promuoverla.

Prima di poter arrivare a interventi concreti sul tema, è bene stimolare consapevolezza nelle persone che dovranno affrontarlo o che evitano il confronto delegando il compito ad altre figure o semplicemente rinnegando tale aspetto della vita.

 

Perchè leggere questo libro?    

Questo libro è importante per chi vuole approfondire il tema della sessualità e disabilità intellettiva, ma anche, e soprattutto, per chi si vuole introdurre in quest’ambito di vita della persona con disabilità, per approfondire gli aspetti importanti nel trattare questo argomento.

Certamente nessuno è identico a nessun’altro, quindi le esperienze riportate da Rovatti non definiscono una soluzione per tutti, e sicuramente è bene affidarsi ad un esperto anziché sperimentare metodi risolutivi in autonomia e senza supervisione.

Ad ogni modo questo libro è importante per chiarire i significati attribuibili alla sessualità e al diritto delle persone con disabilità di poterla esperire, evitando di porci in una posizione di barriera, al contrario si dovrebbe diventare promotori dello sviluppo di una sessualità armoniosa, accompagnando la persona con disabilità intellettiva in questo percorso con più frecce al nostro arco.

 

 

a cura di Carlo Alberto Vitali

 

ph. by Marco Bianchetti su Unsplash

 

 

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